Accuse a chi ha enfatizzato gli episodi di violenza e ha chiesto la militarizzazione della città. L’Usb ha incontrato il prefetto per l’emergenza accoglienza
TERAMO – Due dei giovani pakistani che avevano trovato rifugio nel porticato dell’ex Comi in viale Bovio, poi ripulito e messo in sicurezza dal Comune, hanno trovato sistemazione in un centro di accoglienza. Ne danno notizia gli attivisti della Casa del Popolo che si erano fatti parte attiva per accoglierli nella propria sede e garantire loro un tetto di emergenza per qualche giorno.
Proprio Casa del Popolo interviene nel dibattito sulla sicurezza avviato in città dopo i diversi e ripetuti episodi di violenza tra bande di giovanissimi in diversi punti della città, in particolare piazza Martiri e piazza Garibaldi, per esprimere il loro punto di vista contrario a quello di “vari giornalisti che – loro sostengono – hanno dipinto la nostra città come intollerante e piena di odio. Noi diciamo che questo non è vero: ci sono state risse in piazza ed episodi che non vanno sottovalutati, certo, ma Teramo non è una città pericolosa e alimentare paura e insicurezza fa solo accrescere un sentimento di razzismo da sempre estraneo a Teramo“.
“Questa narrazione pilotata – scrive Casa del Popolo – ha fornito uno scontato ma ottimo assist, non solo a una certa destra che ha immediatamente invocato l’azione repressiva della polizia e addirittura dell’esercito nelle strade, ma anche a chi, pur definendosi di sinistra, sventolando la bandiera del decoro e della pulizia continuava a lasciare gli ultimi dannati della terra in strada. Noi a questo gioco non ci stiamo e continuiamo sempre in direzione ostinata e contraria, rivendicando di aver dato accoglienza nella nostra sede a chi ne aveva bisogno e di aver ottenuto quello che questi ragazzi chiedevano”.
“Tutto ciò è avvenuto a margine di un incontro che abbiamo avuto giovedì in Prefettura tramite alcuni nostri rappresentanti e delegati USB, che ringraziamo, dove si è richiesta di nuovo la costruzione immediata di un dormitorio di emergenza e la convocazione di un tavolo che coinvolga diversi enti e associazioni per far sì che situazioni del genere non si ripetano più! Sicuramente – conclude Casa del Popolo – sono piccolissimi risultati che, oltre a farci capire che siamo dalla parte giusta della storia, ci dicono che si può fare qualcosa di concreto dal basso!”.